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La squadra regionale di biathlon del Comitato FISI AOC si è ritrovata mercoledì mattina al Centro Fondo di Entracque per il secondo allenamento collegiale, dopo quello svoltosi lo scorso 1 luglio a Chiusa Pesio. Sotto lo sguardo attento dell’allenatore responsabile Alessandro Fiandino, tecnico distaccato dal Centro Sportivo Esercito per aiutare il Comitato FISI AOC, si sono allenati dieci atleti, sei ragazzi e quattro ragazze.
Convocati dal direttore responsabile del biathlon piemontese, Gianluca Barale, si sono allenati Nicolò Giraudo (Alpi Marittime), Michele Carollo (Alpi Marittime), Thomas Daziano (Alpi Marittime), Nicola Giordano (Alpi Marittime), Mattia Bottasso (Valle Pesio), Riccardo Fenoglio (Alpi Marittime), Francesca Brocchiero (Alpi Marittime), Martina Giordano (Alpi Marittime), Matilde Salvagno (Alpi Marittime) e Gaia Brunetto (Alpi Marittime). Quest’ultima, membro della nazionale italiana Juniores e Giovani, si è allenata con le compagne al poligono, anche se per quanto riguarda il lavoro atletico sta seguendo il programma stilato da Mirco Romanin, allenatore della nazionale Juniores e Giovani, della quale fanno parte anche altri due piemontesi, Stefano Canavese e Marco Barale.
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Ci sarà tanto Piemonte al primo raduno della nazionale Juniores e Giovani. Nel gruppo di sedici atleti che ad Anterselva, dal 7 giugno al 13 giugno, faranno i primi allenamenti di squadra, sotto lo sguardo attento dell’allenatore responsabile Mirco Romanin, ci saranno anche tre atleti cresciuti nel Comitato FISI AOC e due allenatori piemontesi.
Nel gruppo maschile, composto da otto atleti, saranno presenti Stefano Canavese (Esercito) e Marco Barale (Alpi Marittime), insieme a Michele Molinari, David Zingerle, Iacopo Leonesio, Daniele Fauner, Nicolò Betemps ed Elia Zeni. A guidarli gli allenatori Fabio Cianciana, Edoardo Mezzaro e Pietro Dutto. Proprio l’ex biatleta cuneese delle Fiamme Oro è la grande novità dello staff tecnico della nazionale, dalla quale prende così il via la sua nuova carriera.
La squadra femminile, formata anch’essa da otto elementi, vedrà al suo interno Gaia Brunetto (Alpi Marittime), al suo esordio in nazionale. Con lei ci saranno tante atlete di talento, per un gruppo molto competitivo, formato da Beatrice Trabucchi, Rebecca Passler, Hannah Auchentaller, Linda Zingerle, Martina Trabucchi, Ilaria Scattolo e Sara Scattolo. A guidarle ci sono Daniele Piller Roner, la piemontese Samantha Plafoni, dalla Valle Pesio, e Aline Noro.
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Dopo le tante soddisfazioni avute negli ultimi anni, tra titoli italiani conquistati, l’arruolamento di Stefano Canavese nel CS Esercito, la partecipazione di Matteo Vegezzi Bossi ai Mondiali Giovanili, le medaglie di Marco Barale alle Olimpiadi Giovanili di Losanna, alle quali ha partecipato anche Martina Giordano, con infine l’inserimento proprio di Marco Barale e Stefano Canavese, insieme anche a Gaia Brunetto nella nazionale Juniores e Giovani, il Comitato FISI AOC vuole continuare a ripetere i grandi risultati ottenuti nel biathlon nelle ultime stagioni.
È stata quindi approvata dal consiglio del Comitato AOC la squadra proposta da Gianluca Barale, confermato responsabile, che sarà guidata ancora da Alessandro Fiandino, allenatore del Centro Sportivo Esercito. Undici gli atleti che formano il gruppo, sette maschi e quattro ragazze.
SQUADRA BIATHLON STAGIONE 2020/21
SQUADRA MASCHILE
Paolo Barale (2005 – Alpi Marittime), Mattia Bottasso (2004 – Valle Pesio), Thomas Daziano (2002 – Alpi Marittime), Riccardo Fenoglio (2003 – Alpi Marittime), Nicola Giordano (2005 – Alpi Marittime), Nicolò Giraudo (2000 – Alpi Marittime)
SQUADRA FEMMINILE
Francesca Brocchiero (2004 – Alpi Marittime), Gaia Brunetto (2001 – Alpi Marittime), Martina Giordano (2003 – Alpi Marittime), Matilde Salvagno (2004 – Alpi Marittime)
AGGREGATI
Michele Carollo (2005 – Alpi Marittime)
STAFF TECNICO
Responsabile: Gianluca Barale
Allenatore: Alessandro Fiandino
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Tre atleti piemontesi, tutti provenienti dalla provincia di Cuneo, sono presenti nella squadra Juniores e Giovani della nazionale di biathlon 2020/21. Sono Stefano Canavese (Esercito), Marco Barale (Entracque Alpi Marittime) e Gaia Brunetto (Entracque Alpi Marittime). L’ha annunciato la FISI, che giovedì pomeriggio ha svelato le squadre azzurre per la prossima stagione.
Tante le novità nella Squadra A. Il Direttore Agonistico, Fabrizio Curtaz, e la Federazione hanno voluto dare spazio ha tanti giovani. Così insieme a big four Dorothea Wierer, (1990 – Fiamme Gialle) Lisa Vittozzi (1995 – Carabinieri), Lukas Hofer (1989 – Carabinieri) e Dominik Windisch (1989 – Esercito) sono stati inseriti sei atleti come progetto “Milano-Cortina 2026”. Si tratta di Patrick Braunhofer (1998 – Carabinieri), Daniele Cappellari (1997 – Fiamme Oro), Irene Lardschneider (1998 – Fiamme Gialle), Michela Comola (1998 – Esercito) e i due grandi talenti del 2000, Tommaso Giacomel (2000 – Fiamme Gialle) e Didier Bionaz (2000 – Esercito). Sparita la Squadra B, è statao creato un Gruppo Osservati nel quale sono presenti anche alcuni atleti che hanno alle spalle numerose gare di Coppa del Mondo: Thomas Bormolini (1991 – Esercito), Federica Sanfilippo (1990 – Fiamme Oro), Nicole Gontier (1991 – Esercito), Giuseppe Montello (1992 – Esercito), Saverio Zini (1994 – Esercito), Samuela Comola (1998 – Esercito) e Mattia Nicase (1997 – Esercito).
Molto ampio, rispetto al passato, il gruppo Juniores e Giovani. Sedici, infatti, gli elementi inseriti nella squadra diretta per il terzo anno consecutivo da Mirco Romanin, che sarà composta da otto ragazzi e altrettante ragazze. I due gruppi lavoreranno separatamente, almeno all’inizio, per rispettare le limitazioni legate all’emergenza coronavirus. Due piemontesi nella squadra maschile composta da Daniele Fauner (1999 – Carabinieri), Michele Molinari (2000 – Alta Valtellina), Iacopo Leonesio (2000 – Carabinieri), David Zingerle (2000 – Esercito), Stefano Canavese (2001 – Esercito), Elia Zeni (2001 – Cauriol), Marco Barale (2003 – Entracque Alpi Marittime) e Nicolò Betemps (2003 – Bionaz Oyace). Ad allenare la squadra saranno Fabio Cianciana ed Edoardo Mezzaro.
Il gruppo femminile vedrà al suo interno Gaia Brunetto (2001 – Entracque Alpi Marittime), new entry in nazionale. Con lei ci saranno Beatrice Trabucchi (2000 – Esercito), Rebecca Passler (2001 – Carabinieri), Hannah Auchentaller (2001 – Carabinieri), Martina Trabucchi (2002 – Brusson), Linda Zingerle (2002 – Anterselva), Sara Scattolo (2003 – Monte Coglians) ed Ilaria Scattolo (2004 – Monte Coglians). Nello staff tecnico di questo gruppo anche la piemontese Samantha Plafoni (Valle Pesio), che affiancherà Daniele Piller Roner.
In allegato: Foto di Stefano Canavese, Marco Barale (Credit: Olympic Information Services) e Gaia Brunetto
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La breve stagione 2019/20 ha visto Matteo Vegezzi Bossi tornare su ottimi livelli, essendo riuscito anche ad ottenere la convocazione per i Mondiali Giovanili di Lenzerheide, la sua prima esperienza internazionale. Un’opportunità che gli ha sicuramente giovato, anche se il classe 2001 dello Sci Club Entracque Alpi Marittime non ha avuto occasione di dimostrarlo, dal momento che dal 2 febbraio non è più sceso in pista, a causa del finale anticipato della stagione per l’emergenza coronavirus. L’ufficio stampa del Comitato Alpi Occidentali ha contattato il giovane atleta cuneese per avere da lui un giudizio sulla sua stagione, conclusasi purtroppo con largo anticipo.
Ciao Matteo. Come hai vissuto il periodo di lockdown?
«Ho soprattutto studiato, perché in questo periodo sono solito dedicarmi con particolare attenzione allo studio, dal momento che durante la stagione sportiva sono costretto a saltare diverse lezioni, soprattutto quest’anno in cui ho gareggiato anche ai Mondiali. Certo per un atleta è sempre difficile restare chiuso in casa, anche perché non possiamo permetterci di stare completamente fermi per due mesi. Ho, però, la fortuna di avere un giardino, che mi ha aiutato molto soprattutto mentalmente, mi sono allenato a casa utilizzando tanto i rulli e facendo anche diverse sedute di forza».
Per tutti voi il finale di stagione è stato piuttosto anomalo, essendo arrivato con largo anticipo.
«Si, l’ultima gara l’ho disputata addirittura il 2 febbraio in occasione dell’inseguimento mondiale di Lenzerheide. Mi sono allenato fino ai primi di marzo, poi sono state cancellate tutte le gare e gli allenamenti. Solitamente stacco nel mese di aprile e riprendo con sedute di puntamento a metà maggio, ma questa volta sono stato costretto a cambiare tanto. Rispetto al solito, ho ripreso in mano il fucile in anticipo per fare puntamento, perché altrimenti avrei staccato per troppo tempo. Diciamo che ho cercato di vivere il lockdown anche come un’opportunità, così a casa, tra una materia e l’altra, ne ho approfittato per fare un po’ di puntamento ed affinare alcune cose».
La tua stagione è stata molto positiva. Forse proprio per questo c’è un po’ di rammarico per la sua conclusione anticipata.
«Certamente sono soddisfatto di quanto ho fatto. Devo però ammettere che effettivamente un po’ di sfortuna l’ho avuta, in quanto gli unici Campionati Italiani della stagione si sono svolti a Forni Avoltri nel mese di gennaio, quando mi presentai con la febbre, giungendo così due volte quarto. Sento, però, di essere cresciuto rispetto allo scorso anno e penso di poterlo fare ancora tanto. Quest’anno credo di aver già fatto un passo avanti, ora voglio compierne un altro altrettanto grande. Sono molto contento di essermi guadagnato la convocazione per il Mondiale Giovani, nel corso del quale, tranne nell’individuale, sono riuscito a trovare sempre delle buone sensazioni. Questa esperienza ha accresciuto la mia consapevolezza nei miei mezzi e per questo motivo mi è dispiaciuto non poter mettere in pista quanto ho imparato nel corso della rassegna iridata, anche perché sentivo di poter fare molto bene negli altri Italiani della stagione. Sono convinto di essere cresciuto tanto nel corso della manifestazione iridata di Lenzerheide e ora ho ancora più stimoli di mettermi alla prova».
Nel corso del Mondiale, i tecnici azzurri hanno dimostrato anche di avere grande fiducia in te, schierandoti in staffetta nonostante la prestazione sottotono nell’individuale.
«Purtroppo nel giorno dell’esordio ho patito la totale assenza di esperienza internazionale. Per me era tutto nuovo, un mondo totalmente diverso dalla Coppa Italia e l’Alpen Cup, a cominciare dall’organizzazione, passando per l’azzeramento, i test dei materiali con gli skiman e infine anche gli orari di gara. Gli allenatori hanno compreso tutto questo e hanno deciso di darmi l’occasione di rifarmi. Ne sono stato felice, perché ero consapevole di fare molto meglio e avevo voglia di riscattarmi per dimostrare il mio reale valore. Sono felice di esserci riuscito».
Come ti sei trovato nel gruppo azzurro?
«Benissimo, è stata veramente una bella esperienza. Mi è piaciuto poter lavorare con Mirco Romanin, Fabio Cianciana e gli altri allenatori azzurri. È bello ogni tanto avere anche degli altri punti di vista e ricevere nuovi input, che possono generare ulteriori stimoli. Mi sono anche trovato bene con il gruppo. Ovviamente Steo (Stefano Canavese, ndr) lo conosco ormai da tantissimi altri e siamo molto amici, ma mi sono trovato bene anche con Elia Zeni e Fabio Cappellari, oltre che con gli altri più grandi. In generale tutta l’esperienza mi ha fatto crescere in autostima e anche nell’approccio al tiro».
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Weekend d’esordio in IBU Cup Junior per Stefano Canavese. L’atleta del Centro Sportivo Esercito, ex Entracque Alpi Marittine, ha infatti partecipato venerdì e sabato alle gare di Arber, avendo così un importante assaggio internazionale, della categoria nella quale passerà la prossima stagione.
Il classe 2001 si è trovato ad affrontare quindi atleti più grandi di lui e di conseguenza con una maggiore esperienza internazionale. Per questo motivo la sua prova è stata positiva, in particolare sabato, quando ha chiuso in 35ª posizione la sprint. Un errore nella seconda serie in piedi l’ha portato a chiudere in 35ª posizione a 2’13”4 dal vincitore, lo svizzero Hartweg, che con un doppio zero ha vinto con 41” di margine sullo statunitense Cervenka e 45” sull’austriaco Oberhauser.
Venerdì nella super sprint, format molto particolare e per lui inedito, non era riuscito a qualificarsi tra i trenta che si sono poi giocati la vittoria finale, andata allo sloveno Cisar. «Per me era importante fare esperienza – ha affermato Canavese – soprattutto nella sprint mi sono messo alla prova per la prima volta con una gara di 10km. Purtroppo non sapevo come impostare la gara, non avendone mai avuto occasione in precedenza, quindi sono partito un po’ troppo lentamente. Ora però so come approcciare una 10km, mi tornerà utile per la prossima stagione»
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Giornata piuttosto complicata al tiro per Luca Ghiglione (Fiamme Gialle), che ha concluso in 49ª posizione la mass start 60, disputatasi domenica in Val Martello, dove è stata ricollocata la tappa di IBU Cup inizialmente in programma ad Arber, in Germania.
L’entracquese è andato in difficoltà al poligono già nelle due serie a terra commettendo rispettivamente due e tre errori. Quindi altri due bersagli mancati sono arrivati nella prima serie in piedi, mentre all’ultimo poligono Ghiglione ha sbagliato un solo colpo. Al traguardo il suo svantaggio è stato di 4’16”9 dal vincitore, il norvegese Sturla Holm Laegreid, che con due errori al tiro si è imposto al termine di una bella battaglia con il tedesco Lucas Fratzscher. Sul terzo gradino del podio il tedesco Roman Rees, staccato di 11”5 dal vincitore. Migliore degli italiani è stato Nicola Romanin, giunto 31°.