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E' tripletta norvegese nella 10Km individuale in tecnica classica maschile che ha chiuso l'ultima giornata delle gare individuali: a concludere dunque in bellezza è stato Mathias Holbaek. Il classe 2003, già vincitore l'anno scorso nella mass start 20Km in classico ai Mondiali Juniores in Canada, si mette al comando dello squadrone norvegese. Holbaek, per tutto il tracciato di gara ha fatto registrare ottimi tempi, arrivando, negli ultimi chilometri anche a dare l'ulteriore accelerata che gli ha permesso di tagliare il traguardo in 24'22.6, con un vantaggio di 3''1 sul compagno di squadra Martin Moerk, anche lui già vincitore, nel 2023 a Whistler, nella 10Km a skating dei Mondiali U23. Bronzo per Edvard Sandvik con un ritardo di 19''9 da Holbaek.
Avrebbe potuto anche essere un bel poker norvegese ma il tedesco Jan Doerks è andato a chiudere al 4° posto davanti al norvegese Thomas Mollestad. In casa Italia, gli azzurri al cancelletto di partenza erano quattro: il migliore è stato il cuneese Martino Carollo che ha chiuso al 14° posto con un ritardo di 56''2 dalla vetta. Più attardati Fabio Longo, Giacomo Petrini e Andrea Zorzi che hanno chiuso rispettivamente al 31°, 32° e 39° posto.
Al femminile, a dominare la 10Km individuale in tecnica classica è stata Helen Hoffmann: la tedesca è rimasta tra le posizioni di testa su tutto il percorso, incrementando il ritmo negli ultimi 3Km prima del traguardo e superando la linea con il tempo finale di 27'38.0 con un vantaggio di soli 1''2 su Nadja Kaelin. La svizzeraclasse 2001 ha mantenuto sempre un buon passo sugli sci salvo poi perdere qualche secondo prezioso sul finale di gara.
Medaglia di bronzo per Maerta Rosenberg: la svedese, giunta con un ritardo di 4''7 dalla vincitrice, ha sempre dominato la gara facendo registrare il miglior tempo a tutti gli intermedi, salvo poi cedere sul finale. Le azzurre in gara oggi erano tre: Elisa Gallo, Veronica Silvestri e Nadine Laurent. Quest'ultima è stata la migliore delle italiane, concludendo la sua gara al 29° posto. Più attardate Elisa Gallo (38ª) e Veronica Silvestri (43ª).
Immagine di repertorio.
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L’ultimo titolo da assegnare nello sci di fondo a livello individuale, nella rassegna iridata junior di Planica per la categoria U20, è la 10km con partenza a intervalli in tecnica classica.
Alvar Myhlback atteso nei prossimi anni come un possibile protagonista della Coppa del Mondo e in patria già annoverato come un fuoriclasse, ha sovrastato la concorrenza dal primo all’ultimo metro. Il diciassettenne svede si è presentato a Planica con il sogno di vincere almeno un oro; mercoledì in pattinato aveva leggermente sottoperformato, ma oggi nella sua amata tecnica classica non ha lasciato niente al caso. Alle sue spalle, staccato di quasi un minuto e in seconda posizione, conclude l’elvetico Isai Naeff, che ha disputato una settimana da protagonista: dopo le prime cinque posizioni raggiunte sia nella sprint sia nella mass start finalmente riesce ad avere lo spunto necessario per un metallo. La medaglia di bronzo se l’aggiudica il norvegese meno pronosticabile, Mons Melbye: per l’atleta originario di Oslo è il più alto punto della sua giovane carriera.
Lo staff tecnico italiano ha selezionato per la gara odierna quattro atleti: i due cuneesi, Davide Ghio -terzo nella 20km mass start-, e Gabriele Rigaudo, Gabriele Matli e Teo Galli. Il migliore tra le file degli azzurri è Gabriele Matli, tesserato per il gruppo sciatori Fiamme Gialle, chiude al limitare della top ten, 10° a +1:46.2 di ritardo dal vincitore. Il cuneese Davide Ghio, galvanizzato della medaglia ottenuta pochi giorni fa, ha ottenuto un buon 13° posto. Gli altri italiani hanno fatto più fatica e si sono piazzati rispettivamente: 22° Teo Galli e 53° Gabriele Rigaudo.
Al femminile, la svedese Evelina Crusell, dopo la medaglia di legno nella mass start, ha interpretato al meglio l’individuale permettendole di vincere da padrona indiscussa, ha completato i 10km in 26:40.1. La sua irresistibile progressione è combaciata con l’inizio del secondo giro, ma il vero cambio di ritmo l’ha avuto in concomitanza dell’intermedio fissato intorno ai 5km. L’andorrana Gina Del Rio completa il set di medaglie a Planica con l’argento -oro nella sprint, bronzo mass start- conquistato alle spalle della scandinava, è la protagonista di questa categoria e di questo settore, risentiremo suonare il suo nome in futuro. Attardata rispetto alle prime due troviamo in terza posizione Anniken Sand, il piazzamento sul podio per la norvegese ha un grande significato per come è giunto, nasce dalla capacità di resistere anche in virtù di materiali non preparati al meglio.
La azzurre iscritte dallo staff tecnico azzurro alla competizione sono le medesime viste mercoledì: Iris De Martin Pinter, Maria Gismondi, Virginia Cena e Beatrice Laurent. La migliore in classifica è la veneta Iris De Martin Pinter, classe 2004, 7° al traguardo. Le prime due tornate sono state significative, teneva egregiamente in salita per poi perdere qualche secondo nei tratti di scorrimento in prossimità dello stadio. Nell’approcciare l’ultimo giro, però, le sono mancate le forze necessarie per tenere il ritmo delle migliori, facendole perdere posizioni su posizioni ad ogni riscontro cronometrico. Buona prestazione per la piemontese Beatrice Laurent (13°): la fondista cresciuta nello Sci Nordico Pragelato, ha impostato sulla regolarità la prova. Le altre italiane si sono piazzate rispettivamente: 15° Maria Gismondi e 24° Virginia Cena.
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Nella località slovena di Planica, situata nella regione dell’Alta Carniola in Slovenia, si è da poco conclusa la 20km mass start in skating per le categorie U23 valevoli per l’assegnazione del titolo mondiale.
Il francese Mathis Desloges distrugge uno ad uno gli avversari e arriva in parata sulla linea d’arrivo, dopo le soddisfazioni in FESA Cup e l’esordio in Coppa del Mondo aggiunge un oro mondiale alla sua stagione da incorniciare. L’argento se l’aggiudica Martin Kirkeberg Moerk, il norvegese ha reso la gara una mattanza per tutti, ma si è dovuto inchinare nell’ultimo giro alla progressione del transalpino. L’elvetico, classe 2003, Fabrizio Albasini arricchisce il medagliere svizzero con un bronzo conquistato grazie alla resilienza. Prestazione di forza della squadra francese trasformata in versione norge, quattro atleti nei primi otto classificati e protagonisti in ogni istante della competizione.
Come avvenuto per la sprint di martedì scorso, sono stati quattro gli atleti italiani alla partenza dell’evento iridato: Martino Carollo, Alessandro Chiocchetti, Nicolò Cusini e Andrea Zorzi. Il migliore al traguardo è stato proprio il cuneese Martino Carollo, tesserato per il gruppo sportivo delle Fiamme Oro, che ha chiuso al 6° posto. Positiva la voglia di mettersi in gioco nel momento di svolta della gara, anche a costo di andare oltre ai suoi limiti e patire nel proseguo della competizione. Gli altri italiani si sono piazzati rispettivamente: 11° Nicolò Cusini, 14° Andrea Zorzi e 15° Alessandro Chiocchetti.
Al femminile, è l’elvetica Marina Kälin a vincere incontrastata lo sprint finale e laureandosi campionessa, una grande soddisfazione per la squadra svizzera in una giornata non facile. Haley Brewster, la meno quotata tra le due statunitensi, conquista un argento che le potrebbe far svoltare la carriera. Sul gradino più basso del podio conclude la francese Maelle Veyre, ha provato ad allungare sulle ultime asperità non avendo uno spunto veloce, non è riuscita nel suo intento, ma un bronzo ripaga le fatiche. Tra le italiane, la migliore in gara è stata Sara Hutter (Fiamme Oro) che ha chiuso all'8° posto; più attardata la cuneese Elisa Gallo (Fiamme Gialle) che ha terminato la sua fatica al 29° posto, mentre Veronica Silvestri (Fiamme Gialle) ha chiuso il 36° posto.
Le fondiste U23 disputeranno l’ultima gara individuale valevole per l’assegnazione di un titolo iridato sabato mattina, appuntamento ore 11:00 per una 10km con partenza ad intervalli in alternato.
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Il cuneese Davide Ghio, al termine di una prova lodevole e di grande personalità, la medaglia di bronzo nella 20 km con Partenza in Linea in tecnica libera dei Mondali Junior di Planica a cui si aggiunge la medaglia d'argento del compagno di squadra, Aksel Artusi.. La gara è stata dominata dal norvegese Joergen Nordhagen, infliggendo oltre due minuti a tutti i suoi avversari. La grande giornata azzurra in terra slovena è completata dagli ottimi piazzamenti, al 7° ed 8° posto, per Gabriele Matli e Teo Galli.Gara durissima sin dalla seconda tornata, con Alvar Myhlback e Joergen Nordhagen che si dividono il forcing che crea sin da subito una netta selezione. Davanti restano in sette atleti, tra chi anche gli azzurri Davide Ghio, Aksel Artusi e Gebriele Matli, molto scaltro a chiudere il gap mentre il gruppo iniziava a frazionarsi.
All’inizio del terzo passaggio, Nordhagen si prodiga in un’accelerazione in solitaria. Alle sue spalle, nel gruppetto inseguitore, si guardano, ed il vantaggio sale presto fino a 40 secondi, che diventano un minuto a metà gara.
Mentre il gap si amplia ulteriormente, Artusi decide di mettersi in proprio, allungando sui compagni di corsa, arrivando ad avere anche 25 secondi di vantaggio sul terzo.
Nella penultima tornata, è Davide Ghio, ben coperto per buona parte del tempo, ad imporre un ritmo asfissiante per tutti. Matli, Filip Skari e Myhlback perdono contatto. Solo Isai Naeff segue in un primo momento il ritmo deciso del cuneese, che riprende Artusi a metà dell’ultimo giro e prosegue con lui, ma anche l’elvetico è costretto a rialzarsi; sarà poi riassorbito anche da Skari, che a sua volta ha lasciato sul posto Myhlback.
Nordhagen, letteralmente una furia e particolarmente a suo agio sul tracciato ai piedi del monte Jalovec, taglia il traguardo in totale solitudine, con oltre due minuti di vantaggio su tutti gli altri e con la bandiera norvegese tra le mani, al termine di una cavalcata solitaria di oltre 10 km, che gli vale la medaglia d’oro ed il titolo mondiale Junior.
Tra Ghio ed Artusi è lotta vera per l’argento; è il ventenne di Primaluna ad avere la meglio, ma è comunque festa grande anche per il bronzo di Davide. Entrambi gli atleti sono stati autori di una gara in cui era impossibile fare meglio e l’augurio è che questo risultato possa essere solo l’inizio di tante grandi soddisfazioni. Difatti, a sottolineare l’ottima prestazione odierna della squadra italiana, va rimarcato il piazzamento al settimo posto finale per Gabriele Matli (che nel finale non ha avuto abbastanza energie per provare a tenere le code di Myhlback) e l’ottavo posto di Teo Galli, autore di una gara regolare, condotta sempre del suo passo, nella quale è venuto fuori alla distanza.
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La rassegna iridata dedicata alle categorie giovanili di sci nordico a Planica si è ufficialmente aperta con l'assegnazione delle medaglie nella sprint di sci di fondo a tecnica libera.
La giornata di sole ha fatto apprezzare le bellezze del panorama slovene, ma ha reso complicato la disputa della gara caratterizzata da una neve più che primaverile.
Il norvegese Lars Heggen, classe 2005, conquista l’oro conducendo sempre in testa la finale. Alle sue spalle una coppia svedese completa il podio, Anton Grahn -detentore in carica del titolo- chiude secondo a soli due decimi dal vincitore, più attardato Jonatan Lindberg. Tutti gli atleti azzurri presenti alla qualificazione hanno ottenuto un tempo valevole per la partecipazione alle batterie del pomeriggio, in ordine di pettorale: Teo Galli, Aksel Artusi, Davide Ghio e Gabriele Matli. Il migliore della squadra italiana è stato Teo Galli, chiude in 5° posizione. Ha sempre sfruttato la sua punta elevata di velocità per avanzare nella competizione sorpassando nel finale, nell’ultimo atto il distacco maturato nel primo chilometro non gli ha permesso di inscenare una rimonta. La positiva prova di Aksel Artusi (10°) si è conclusa nella seconda semifinale, ha cercato di rimanere quanto più possibile davanti, ma ha subito la rimonta degli avversari negli ultimi metri. La quarta batteria vedeva alla partenza il cuneese Davide Ghio (13°) e l'ossolano Gabriele Matli (20°), i due italiani hanno interpretato egregiamente la loro prova sino alla salita finale nella quale hanno perso la testa del gruppo e nel rettilineo dell’arrivo non hanno avuto la brillantezza necessaria per sopravanzare il ceco Matyas Bauer e il norvegese Filip Skari.
Il secondo titolo di questa rassegna iridata per la categoria junior maschile, al pari del settore femminile, verrà assegnato nella 20km mass start in tecnica libera nel pomeriggio di mercoledì.
Foto di repertorio
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Seconda giornata del fine settimana di Schilpario, Lombardia, dedicata alle gare individuali in tecnica classica per la quarta tappa della Coppa Italia Rode di Sci di Fondo, Trofeo Rino Pasini.
La tappa, originariamente prevista nella non lontana Gromo è stata riassegnata per mancanza di neve. L’evento è stato in ogni caso realizzato grazie all’organizzazione dello Sci Club Gromo, presieduto da Paolo Morstabilini. Giuria composta dal Delegato Tecnico FISI Ivan Vanzetta, dall’Assistente Delegato FISI Eleonora Orler e dal Direttore di Gara Andrea Giudici.
Alle ore 9:30 le prime partenze, con le donne Under 16. Prima posizione ad appannaggio di Emma Schwitzer (Amat Sarntal), davanti ad Alessia Campostrini (SC Bosco) ed Anna Sagmeister (ASC Sesvenna). 12ª e 14ª piazza per le due piemontesi, Chiaraa Olivero (Valle Maira) e Sofia Faggio (Valle Pesio).
A seguire, la gara Under 16 maschile, che ha visto la vittoria del cuneese Giacomo Barale (Entraque Alpi M) che ha chiuso in 26'53.8, precedendo di 11'', Filippo Segala (SC Bosco) e di 19''7 Marco Mania Cadore (Val Visdende). Al 10° posto Leonardo Brondello (Valle Sura) che ha chiuso in 28'42.5.
Dopo le prove Under 16, il via della categoria Under 18. Successo di misura al femminile per Claire Frutaz (SC Drink), che chiude in 38'34.5 precedendo di soli 4 secondi Marta Bellotti (ASC Sesvenna). Ad oltre 20 secondi di distacco, in terza posizione, Vittoria Cena (VVF Godioz). Con un distacco di 1'10.7 si classifica all'8° posto Gaia Gondolo (Alpi Marittime).
Successo netto al maschile per il cuneese Alessio Romano (CS Carabinieri), che chiude in 30'39.6 con oltre 30 secondi di vantaggio su Tommaso Sartori (Marzola GSD) e su Edoardo Forneris (Alpi Marittime). Più attardato Gabriele Norbiato (Alpi Marittime) che chiude in 36'18.9.
Di seguito, hanno preso il via gli Under 20. Gara femminile che ha visto imporsi la piemontese Irene Negrin (Prali), che ha chiuso i suoi 10Km con il tempo di 38'24.7, anticipando di 12.3 Gemma Nani (Alta Valtellina) e Manuela Salvadori (GS Fiamme Oro) con un distacco di 23.2.
Competizione maschile che ha visto una lotta serrata per la prima posizione, che alla fine ha viso prevalere Davide Negroni (GS Fiamme Gialle), di appena tre secondi su Tommaso Cuc (CS Carabinieri). Terzo posto, staccato di oltre 50 secondi, per Pietro Corradini (Castello Fiemme).
Infine, a chiudere il programma del fine settimana e di giornata, le gare Senior. Vince la prova femminile, concedendo il bis dopo il successo di ieri nella Super Sprint, Federica Cassol (CS Esercito) (in foto di copertina), precedendo Ylvie Folie (CS Carabinieri) e Maria Eugenia Boccardi (Under Up Ski Team).
Tra gli uomini, successo per Giandomenico Salvadori: l'atleta delle Fiamme Gialle chiude in 29'01.4, precendendo il cuneese del Centro sportivo Carabiennieri Lorenzo Romano per 9.9 di vantaggio. Terzo tempo per Dietmar Noeckler (GS Fiamme Oro) che termina la competizione in 29'15.7.
Le foto in allegato sono utilizzabili liberamente. Credits Fondo Italia
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La Coppa Italia Rode va avanti e riparte da Schilpario, in Lombardia, dove oggi era in programma la Nordic Sprint in tecnica classica. Un format tutto da scoprire, già visto nei test a Livigno a inizio stagione, che permette a tutti gli atleti di misurarsi in più batterie, volte a stabilire i piazzamenti anche nelle posizioni meno nobili della classifica.
Un appuntamento assegnato a Schilpario dopo la rinuncia obbligata della località di Gromo, in ragione della mancanza di neve. A seguire l’evento da vicino, lo Sci Club Gromo presieduto da Paolo Morstabilini. Per quanto concerne il comitato tecnico il Delegato tecnico è Ivan Vanzetta, affiancato da Eleonora Orler e dal direttore di gara Paolo Morstabilini. Mattia Gola è il Coordinatore degli eventi di prima fascia.
Partendo dagli Under 16 a vincere è stata Alessia Campostrini dello Sci Club Bosco, davanti a Emma Schwitzer dell'Amat Sarntal e Arianna Micheluzzi dello Sci Club Val Biois. 8ª piazza per Chiara Olivero (Valle Maira) e 15ª posizione per Sofia Faggio (Valle Pesio). Al maschile la classifica si compone con Alan Antognoli dello Sporting Livigno, davanti al cuneese Giacomo Barale dello Sci Club Alpi Marittime e Filippo Segala dello Sci Club Bosco. A metà classifica si colloca Leonardo Brondello (Valle Stura) che chiude al 16° posto.
Tra gli Under 18 vince Claire Frutaz dello Sci Club Drink su Virginia Cena del VVF Godioz, mentre al terzo posto c’è Silvia Santus dello Sci Club 13 Clusone. 10ª piazza per Aurora Giraudo (Valle Stura), seguita da Gai Gondolo (Alpi Marittime).
Al maschile vittoria per Edoardo Forneris dell'Entracque Alpi Marittime, davanti a Luca Ferrari dell'US Dolomitica e Fabio Restano dello Sci Club Drink. Siferma al 5° posto il cuneese del centro sportivo Carabinieri, Alessio Romano.
Passando invece agli Under 20, si prende la prima piazza Romina Bachmann dei Carabinieri, su Manuela Salvadori delle Fiamme Oro e Anna Maria Ghiddi dell'Olimpic Lama. 14° posto per Irene Negrin (Prali). Vittoria al maschile per Marco Gaudenzio dello Sci Club Orsago, davanti a Federico Majori dello Sporting Livigno e Tommaso Cuc dei Carabinieri.
Tra i senior, è tripletta per l'Esercito: si è presa in scioltezza la vittoria Federica Cassol, staccando Emilie Jeantet e Lucia Isonni, rispettivamente 2ª e 3ª.
Il primo posto al maschile è andato infine a Giacomo Gabrielli dell'Esercito, su Giovanni Ticcò e Mattia Armellini, entrambi delle Fiamme Oro. Lorenzo Romano (Carabinieri) si ferma all'8° posto.