Sono Gianluca Rulfi e Andrea Vianello i vincitori dei premi per il miglior allenatore piemontese e il miglior skiman di Coppa Europa e di Coppa del Mondo 2017, scelti dallo Sci Club GIS-Giornalisti Italiani Sciatori nell’ambito della prima edizione della manifestazione “La montagna dove tutto nasce – Gli allenatori” che lo staff della Turin Marathon di Luigi Chiabrera propone sino a domenica 16 luglio alla Cascina Marchesa di corso Regina Margherita 371/10. La consegna dei premi a Rulfi e Vianello è stato il momento forte di un fine settimana dedicato alla riflessione sulla montagna piemontese, sulle sue risorse, sulle opportunità di sviluppo sostenibile e di occupazione che può offrire, a partire dalla valorizzazione del patrimonio di bellezze naturali, eredità culturali, saperi e sapori, capacità di accoglienza turistica e di formazione sportiva. Alla riuscita de “La montagna dove tutto nasce – Gli allenatori” hanno contribuito il Comitato FISI Alpi Occidentali, l’AMSI, il Collegio Maestri di Sci del Piemonte, l’UNCEM-Unione Comuni e Unioni Montane del Piemonte, l’ARPIET, l’ATL “Turismo Torino e provincia”. L’evento è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte, dalla Giunta Regionale, dalla Città Metropolitana di Torino, dalla Città di Torino e dalla Camera di commercio.
Rulfi e Vianello, due professionisti del Circo Bianco
A Gianluca Rulfi, che è stato scelto come migliore allenatore del 2017 in Coppa del Mondo, è stato offerto un viaggio su navi della Costa Crociere per due persone, mentre Andrea Vianello ha vinto un soggiorno al Boscareto Resort di Serralunga d’Alba. Gianluca Rulfi, l'allenatore che ha accompagnato nella loro crescita tecnica e agonistica gli specialisti italiani delle discipline veloci come Christof Innerhofer e Peter Fill, da due anni lavora con la squadra nazionale femminile con l’incarico di allenatore responsabile del gruppo delle “Polivalenti” di Coppa del Mondo, che comprende Sofia Goggia, Nadia Fanchini, Elena Curtoni, Federica Brignone e la cuneese Marta Bassino. Andrea Vianello, conosciuto nel Circo Bianco con il soprannome “Giallo”, è stato lo skiman di campioni del calibro di Alberto Tomba, Giorgio Rocca, Julia Mancuso, Sarah Schleper, Lindsey Vonn e Tina Maze. Lo sci da gara a la sua preparazione per lui non hanno segreti.
Idee e riflessioni sulla montagna piemontese
Venerdì 14 luglio, la prima giornata dell’evento è stata dedicata al confronto sui temi del lavoro in montagna. Il gruppo di lavoro che ha preparato l’evento ha l’ambizione di porsi come un “laboratorio di idee” per la montagna piemontese e il suo futuro. Nel corso del convegno-seminario, di particolare interesse per il Comitato FISI Alpi Occidentali l’attenzione su figure professionali come quelle dei maestri di sci e degli allenatori, senza i quali l’avviamento allo sci alpino e nordico e l’addestramento dei giovani atleti sarebbe impensabile. Interessante anche il confronto sulle esperienze della vicina Francia per la conciliazione tra il percorso scolastico, quello agonistico e la formazione dei futuri maestri di sci e allenatori. Gli operatori del settore turistico, del mondo dello sport, gli amministratori pubblici e i giornalisti si sono confrontati sulle tante valenze naturalistiche, turistiche, professionali e tecniche che le vallate alpine sono in grado di esprimere. Il tavolo di lavoro su istruzione, formazione e aggiornamento ha avuto come referente Pietro Marocco, Presidente del Comitato FISI Alpi Occidentali. L’approfondimento è stato dedicato alla necessità di “mettere in rete” ed estendere le esperienze positive dei Licei sportivi di Oulx, Limone Piemonte e Domodossola e di alcuni percorsi di studio universitari che consentono ai giovani atleti dello sci alpino di conciliare formazione scolastica e agonismo. È emersa anche la necessità che il percorso di studi superiori possa offrire ai giovani la possibilità di iniziare il percorso formativo per diventare maestri di sci, partendo da un primo livello di licenza professionale, come avviene nella vicina Savoia. Numerose e tutte molto importanti per il futuro della montagna le sfide affrontate negli altri tavoli tematici. Ad esempio la realizzazione di nuovi bacini di stoccaggio dell’acqua, sia per la produzione di neve programmata che per l’utilizzo idroelettrico, che consentirebbe di ridurre i costi dell’energia per gli operatori turistici e in particolare per le società che gestiscono gli impianti di risalita. L’Uncem ha calcolato che in Piemonte occorrerebbero almeno una dozzina di piccoli bacini polivalenti, ma il vicepresidente regionale Marco Bussone ha ricordato che “il pubblico non può solo delegare l’investimento ai privati; deve farsene carico oppure studiare dei regolamenti”. “Rafforziamo la Strategia per le Aree interne - ha proseguito Bussone - ridefiniamo una legge sugli Enti locali modificando il testo unico del 2000, aboliamo il principio del pareggio di bilancio per gli investimenti nei Comuni e per cofinanziare progetti europei utilizzando bene risorse che altrimenti andrebbero perse”. Serve una normativa ad hoc per costruire, finanziare e valorizzare i piccoli invasi ad uso plurimo nelle aree montane. Secondo l’Uncem su questi temi, come su quello dell’integrazione dei migranti e richiedenti asilo nei piccoli Comuni montani, non serve una unica nuova legge sulla montagna ma norme ad hoc per le aree montane e per i piccoli Comuni in tutte le normative e nei testi legislativi in discussione a Roma e a Torino. Si è parlato anche di tutela del paesaggio, difesa dell’ambiente montano, abbattimento di alcune brutture architettoniche che lo hanno deturpato e sono inutilizzate, gestione razionale delle seconde case sotto-utilizzate e inseribili nel mercato degli affitti a rotazione. Un altro argomento forte è stato l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dai bandi europei, con una riflessione su come e su quali temi devono essere costruiti progetti candidabili con successo ad ottenere i finanziamenti di Bruxelles. “Dobbiamo lavorare di più sulla cooperazione transfrontaliera e sulla collaborazione tra tutte le regioni alpine” è stato l’invito di Sandro Gozi, sottosegretario con delega agli affari europei. Del tema delle risorse comunitarie si è occupata anche l’assessore regionale all’istruzione e al lavoro Giovanna Pentenero, secondo la quale debbono essere superate le rigidità di applicazione, altrimenti per gli Enti locali sarà impossibile beneficiarne. “Dobbiamo ridefinire i servizi per la montagna in modo più flessibile, il parametro non può essere il numero di cittadini” è stata la conclusione della deputata PD Silvia Fregolent, che ha auspicato la nascita di un vero e proprio sistema-montagna, in cui operatori pubblici e privati collaborino nello sviluppo delle opportunità, dei diversi settori economici e dei progetti innovativi per l’utilizzo delle risorse e delle opportunità presenti nelle vallate alpine.
Domani protagonista la Protezione Civile
“La montagna dove tutto nasce” si conclude domenica 16 luglio con una giornata all’insegna del tema della sicurezza in montagna. La Protezione Civile ha in programma dimostrazioni, attività operative e organizzative.
Nelle foto in allegato: alcuni momenti della consegna dei premi a Gianluca Rulfi e ad Andrea Vianello e del seminario “La montagna dove tutto nasce” (foto Michele Fassinotti per Archivio Fotografico Comitato FISI Alpi Occidentali)